Raro berretto da Maggior Generale in Comando di Brigata modello 909 Regio Esercito Prima Guerra Mondiale Grande Guerra 1915
Bellissimo e rarissimo berretto da campo, modello 1909, per Maggior Generale in Comando di Brigata del Regio Esercito, usato durante la prima guerra mondiale…
Descrizione prodotto
Bellissimo e rarissimo berretto da campo, modello 1909, per Maggior Generale in Comando di Brigata del Regio Esercito, usato durante la prima guerra mondiale.
Realizzato in panno da combattimento grigio verde, con greca e gallone di grado in filo di seta mimetico grigio verde cuciti su sottopanno grigio verde; trofeo frontale con aquila coronata, ad ali aperte, con in petto uno scudo rosso caricato di croce savoia, il tutto ricamato sempre dello stesso filo mimetico della greca; completa il berretto la visiera in pelle verniciata di grigio verde ancora per il mimetismo, con relativo soggolo ed i due bottoncini semisferici di sostegno, realizzati in metallo brunito e stampati con il simbolo del Genio Militare.
Interno rivestito di fodera in seta naturale recante al centro il marchio del produttore FALIVA & NICORINI di PARMA.
La fodera interna ha due leggere lacerazioni lungo la parete in posizione più o meno frontale.
Il berretto è assolutamente coerente con il regolamento di guerra, ed in linea con i dettami della circolare n.24727 dell’8 Dicembre 1915, dove veniva abolita la colorazione scarlatta per la sottopannatura del grado, ed ogni altro attributo che fosse realizzato in materiale riflettente tale da facilitare l’individuazione del militare da parte del nemico.
In condizioni splendide, non si notano tracce di tarmatura, la pelle della visiera presenta le normali tracce d’uso che per nulla pregiudicano l’aspetto esteriore del manufatto, anzi gli conferiscono quel perfetto sapore di vissuto.
E‘ completo della sua scatola originale realizzata in cartone colorato di rosso, di forma leggermente ovale, dove troviamo applicato del nastro adesivo usato per tenere ferme le parti purtroppo distaccate della scatola stessa.
Epoca | 1915 |
Nazione | Italia |
Materiali e finiture | panno da combattimento grigio verde e filo "mimetico" |
Rarità |
Il Tenente Generale Luigi Cadorna in un ritratto d’epoca. Indossa il berretto modello 1909 in cordellino per uniforme ordinaria, con aquila e greca ricamati in canutiglia argentata e sottopannati di robbio. Sui berretti da campo realizzati in panno anzichè cordellino, l’uso del filo argentato e del colore robbio, resta in vigore fino alla nuova circolare n.247 dell’Aprile 1915, quando si introduce il filo di seta grigio-verde. Con la circolare n.24727 dell’8 Dicembre 1915, si elimina dunque qualsiasi sottopannatura.
Tenente Generale in comando di Corpo d’Armata, in uniforme regolamentare da combattimento, con il berretto mod.1909 senza sottopannatura robbio.
Lo scoppio della guerra nel 1914 segnò la fine di un lungo periodo di pace e sviluppo economico della storia europea, noto come Belle Époque, e pose termine anche a un più lungo periodo di stabilità politica europea: iniziato nel 1815 con la sconfitta definitiva della Francia napoleonica e continuato per tutto il XIX secolo, vide svolgersi solo conflitti a carattere limitato che tuttavia finirono col minare e inasprire progressivamente i rapporti diplomatici tra le potenze europee e i relativi giochi di alleanze.
Sotto la guida politica del suo primo cancelliere Bismarck, la Germania si assicurò una forte presenza in Europa tramite l’alleanza con l’Impero austro-ungarico e l’Italia e un’intesa diplomatica con la Russia.
L’ascesa al trono nel 1888 del kaiser Guglielmo II di Germania portò sul trono tedesco un giovane governante determinato a dirigere da sé la politica, nonostante i suoi dirompenti giudizi diplomatici.
Dopo le elezioni del 1890, nelle quali i partiti del centro e della sinistra ottennero un notevole successo, a causa della disaffezione nei confronti del cancelliere, Guglielmo II fece in modo di ottenere le dimissioni di Bismarck; gran parte del lavoro dell’ex cancelliere venne disfatto negli anni seguenti, quando Guglielmo II mancò di rinnovare il trattato di contro-assicurazione con i russi offrendo così alla Francia l’opportunità di concludere nel 1894 un’alleanza franco-russa.
Altro passaggio fondamentale nel percorso verso la guerra mondiale fu la corsa al riarmo navale: il kaiser riteneva che solo un massiccio incremento della Kaiserliche Marine avrebbe reso la Germania una potenza mondiale e nel 1897 fu nominato alla guida della marina l’ammiraglio Alfred von Tirpitz…
Il Regno Unito tentò inoltre di rafforzare la propria posizione in altre direzioni, alleandosi con l’Impero giapponese nel 1902; nonostante la proposta di Joseph Chamberlain di un trattato con Germania e Giappone per avvantaggiarsi congiuntamente nel Pacifico, la Germania continuò nella sua politica bellicosa aumentando l’attrito con le potenze europee. Da quel momento in poi le grandi potenze europee furono di fatto, anche se non ufficialmente, divise in due gruppi rivali; negli anni seguenti la Germania, la cui politica aggressiva e poco diplomatica aveva dato il via a una coalizione avversaria, intensificò i rapporti con l’Austria-Ungheria e l’Italia.
La nuova divisione in blocchi dell’Europa non era una riedizione del vecchio equilibrio di potenza, ma una semplice barriera tra potenze. I diversi paesi si affrettarono ad aumentare i loro armamenti, che nel timore di una deflagrazione improvvisa vennero messi a completa disposizione dei militari. Il Regno Unito aveva dato il via libera alle pretese della Francia sul Marocco, in cambio del riconoscimento dei propri diritti sull’Egitto, tuttavia questo accordo fra le due principali potenze coloniali violava la convenzione di Madrid del 1880, firmata anche dalla Germania. Ne derivò la “crisi di Tangeri” del 1905 dove il kaiser ribadì il ruolo fondamentale della Germania nella politica extra-europea.
Una prima crisi si aprì nella penisola balcanica nel 1908: a seguito della rivoluzione nell’Impero ottomano la Bulgaria si sganciò dall’influenza turca e l’Austria si annetté le provincie di Bosnia ed Erzegovina che già amministrava dal 1879. La Russia accettò l’annessione, ottenendo il libero transito nei Dardanelli, ma l’Italia considerò tale azione un affronto e la Serbia una minaccia. La perentoria richiesta rivolta dalla Germania alla Russia di riconoscere la legittimità dell’annessione sotto pena di un attacco austro-tedesco facilitò la mossa austriaca ma creò non pochi dissapori tra la Russia e le potenze germaniche. Altro motivo di attrito fu la “crisi di Agadir”, quando nel giugno 1911, per indurre la Francia a fare concessioni in Africa, i tedeschi inviarono una cannoniera nel porto di Agadir. Il Cancelliere dello Scacchiere David Lloyd George ammonì la Germania ad astenersi da simili minacce alla pace e dichiarò il Regno Unito pronto a supportare la Francia: le velleità del kaiser furono spente ma si acuì il risentimento dell’opinione pubblica tedesca, che ben vide un ulteriore ampliamento della marina da guerra; il successivo accordo sul Marocco allentò i motivi di frizione, ma proprio in quel momento la situazione politica dei Balcani tornò a essere burrascosa.
La debolezza dell’Impero ottomano, palesata dall’occupazione italiana di Tripoli, incoraggiò Bulgaria, Serbia e Regno di Grecia a rivendicare l’egemonia sulla Macedonia come primo passo per estromettere gli ottomani dall’Europa. Con la prima guerra balcanica i turchi furono rapidamente sconfitti: alla Serbia fu assegnata l’Albania settentrionale ma l’Austria, che già ne temeva le ambizioni, mobilitò l’esercito e alla sua minaccia alla Serbia la Russia rispose con la stessa misura; stavolta la Germania si schierò con Regno Unito e Francia scongiurando pericolosi sviluppi. Quando la crisi cessò, la Serbia conservò buona parte dei guadagni territoriali, mentre la Bulgaria dovette cedere quasi tutte le conquiste effettuate; questo non piacque all’Austria che nell’estate del 1913 propose di attaccare immediatamente la Serbia. La Germania frenò i propositi austriaci ma allo stesso tempo estese il proprio controllo sull’esercito turco, impedendo così il rafforzamento dell’influenza russa nei Dardanelli. Negli ultimi anni in tutti i paesi europei si moltiplicarono gli incitamenti alla guerra, discorsi e articoli bellicosi, dicerie, incidenti di frontiera; la Francia promulgò una legge (detta “dei tre anni”) che, per sopperire all’inferiorità numerica rispetto all’esercito tedesco, allungava di un anno la ferma militare, fino ad allora della durata di due anni; ciò aggravò i rapporti con la Germania.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_mondiale
Il Generale Luigi Capello tra alti Ufficiali
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