Lapis matita a forma di siluro 1930 “Silurificio Whitehead di Fiume” con scatola originale
Rara e particolare matita / portamine in acciaio a forma di siluro realizzata per promuovere il “Silurificio Whitehead di Fiume”, un prestigioso omaggio che veniva dato a personaggi importanti o ad alti dirigenti…
Descrizione prodotto
Rara e particolare matita / portamine in acciaio a forma di siluro realizzata per promuovere il “Silurificio Whitehead di Fiume”, un prestigioso omaggio che veniva dato a personaggi importanti o ad alti dirigenti.
Il siluro, perfetta riproduzione in scala di quello in dotazione ai sommergibili e agli aerosiluranti dell’epoca, con le sue due piccole eliche di propulsione girevoli, riporta l’incisione laterale “Silurificio Whitehead di Fiume”.
La parte posteriore è svitabile in modo da poter inserire mine in grafite o colorate generalmente blu o rosse.
La testata del siluro è girevole permettendo al porta mine interno di fuoriuscire per poter scrivere.
Prodotta in Italia dalla ditta Fendograph di Milano, specializzata nella produzione di penne stilografiche di pregio, è completa del suo astuccio originale rivestito in tela blu con interno in velluto e raso, sempre di colore blu.
Quest’ultimo presenta sul lato del coperchio la dicitura: “OMAGGIO S. A. METALLURGICA – OSSOLANA”, azienda che fabbricava acciaio e bulloni con sede e stabilimenti in Villadossola, VB, che fu partner commerciale del Silurificio Whitehead e al suo interno, nella parte supriore in raso, la dicitura “FENDOGRAPH”.
L’elegante oggetto proposto si presenta completo, funzionante e in eccellenti condizioni di conservazione e farebbe di certo un’ottima figura sulla scrivania di qualsiasi appassionato di memorabilia marinaresca.
Epoca | 1930 |
Nazione | Italia |
Materiali e finiture | Matita: acciaio Scatola: legno rivestito, con tela, velluto e raso |
Dimensioni | Matita: lunghezza circa 12,5 cm, diametro 1 cm Scatola: 15 cm x 3,8 cm x 2,6 cm |
Rarità |
La nascita e l’evoluzione oltre che la diffusione del siluro è legata alla città di Fiume ed ai nomi di Luppis, ufficiale della marina austro-ungarica e Robert Whitehead, ingegnere britannico.
La storia di questo ordigno è molto lontana nel tempo infatti i primi cenni di un’idea di questo tipo risalgono a circa tre secoli prima dei prototipi di Luppis e Whitehead, gli episodi in questione sono due: il primo è l’assedio di Anversa del 1585, dove un’ingegnere mantovano, Federico Giambelli, lanciò un galleggiante contenente esplosivo contro lo sbarramento delle barche spagnole sullo Schelda; il secondo fa riferimento alla Guerra di Secessione Americana (1861-1865), dove le forze navali sudiste ricorsero all’utilizzo delle spar boats, natanti provvisti a prora di un’asta di 8-10 m di lunghezza alla cui estremità era posizionata la carica esplosiva.
In quest’ultimo caso tali natanti a vapore, sia di superficie sia semisommergibili, avevano un difetto, ovvero: colavano si a picco il naviglio nemico ma a loro volta affondavano.
Verso il 1860 il comandante Johann Blasius Luppis (1814-1875), capitano di fregata fiumano ideò un battello semovente mosso da congegni ad orologeria, che portava sulla prora una carica di scoppio (simile quindi all’idea dei sudisti nella Guerra Civile Americana).
Questo battello di piccole dimensione servì da traccia alle prime esperienze di un ordigno simile, ma subacqueo, inventato dall’Ing. Roberto Whitehead, che da molto tempo si trovava in Italia impiegato in uno stabilimento industriale della Lombardia.
E fu quindi creato il siluro che venne sperimentato per la prima volta a Fiume nel 1866 l’ordigno assunse la forma di sigaro, con un’elica mossa da aria compressa; poteva percorrere circa 200 metri alla velocità di 6 miglia e portava una carica di scoppio di 8 kg.
Intanto a Fiume si organizzava uno stabilimento in piena regola e poco dopo ne sorgeva un altro in Germania, sotto l’insegna Schwartzkopff, che costruiva siluri pure azionati ad aria compressa ma interamente in bronzo.
Sia i siluri di Fiume che quelli tedeschi offrivano pregi e difatti vari, motivo per cui furono ambedue adottati dalle varie marine.
La casa di Fiume fondava filiali in Inghilterra, in Francia (a Saint- Tropez) e in Italia (Napoli).
I perfezionamenti successivi portarono i siluri ad avere macchine a 4 cilindri radiali, capaci di impremere una velocità di 30 miglia per una gittata di 3500 metri circa, portanti cariche il cui peso variava dai 100 ai 150 kg.
Il diametro di questi siluri era di circa 45 cm, la lunghezza di circa 5 metri è con questi siluri che tutte le marine si presentarono alla guerra mondiale.
Continua a leggere:
https://it.wikipedia.org/wiki/Silurificio_Whitehead_di_Fiume
Mussolini in visita al Silurificio Whitehead
Robert Whitehead è stato inventore, ingegnere e importante imprenditore britannico come vedremo più avanti (Bolton 3 gennaio 1823 – Shrivenham 14 novembre 1905), era figlio di un operaio cotoniero, svolse i suoi studi a Manchester presso ll’Istituto di Meccanica in seguito lavora nei cantieri navali a Tolone.
Whitehead successivamente a questa sua esperienza accettò un lavoro come consulente a Milano, e da lì si trasferì a Trieste all’epoca facente ancora parte dell’Impero Austro-Ungarico.
Nel 1873 lo Stabilimento Tecnico Fiumano dichiarò bancarotta e Whitehead due anni dopo ne prese la proprietà ed assunse la denominazione “Torpedo Fabrik von Robert whitehead” la prima vera fabbrica di siluri al mondo.
L’azienda, che nel 1878 contava già centinaia di dipendenti, ampliando le proprie strutture e il proprio personale potè diventare uno degli stabilimenti industriali più progrediti del suo tempo.
Nel 1905 l’azienda diventò una SpA (Società per Azioni Torpedo Fabrik Whitehead e Co. Geselleshaft).
Nello stesso ammo Whitehead muore e nel 1906 il gruppo Vickers-Armstrong Whitworth acquista il pachetto di maggioranza delle azioni.
La sua celebrità è dovuta all’invenzione del siluro che assieme al già citato Luppis divenne un’arma diffusa in tutte le marine principali dell’epoca del tardo ‘800 e inizi del ‘900, è da dire che esiste ancora tutt’oggi un’azienda che raccoglie la sua eredità e riporta il suo nome e fabbrica ancora siluri ha sede a Livorno e fa parte della Finmeccanica.
Continua a leggere:
http://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Whitehead
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