Berretto Centurione Milizia della Strada MVSN mod.34 periodo fascista AOI polizia
Rarissimo berretto a visiera, modello 38, per Centurione della Milizia della Strada, specialità della MVSN Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale…
Descrizione prodotto
Rarissimo berretto a visiera, modello 38, per Centurione della Milizia della Strada, specialità della MVSN Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale. Il berretto è completo dei galloni di grado per centurione (3 galloni dorati ) intervallati da filetti dal peculiare colore azzurrino; alla parte frontale troviamo il fregio della specialità, in canuttiglia dorata (per ufficiali) sottopannato azzurro in uso dal 1935, con applicato al tondino ai piedi del fascio littorio, un distintivo metallico a forma di autovettura, per i reparti motorizzati (motociclistici). In ottime condizioni di conservazione, con normale aspetto di vissuto donato dall’uso quotidiano del berretto, non presenta danni nè mancanze. Completo di soggolo e di bottoncini laterali pertinenti.
Epoca | 1934 |
Nazione | Italia |
Materiali e finiture | vedi descrizione |
Dimensioni | Altezza 12,5 cm-Diametro 26 cm |
Rarità |
La Milizia della Strada fu istituita dal RDL 26 novembre 1928 n. 2716 alle dipendenze dell’Azienda autonoma statale della strada (AASS, poi ANAS). Fu regolamentata con RDL 30 dicembre 1937 n.2328. Altre norme derivarono dalla legge 8 giugno 1931 n.836 e dai RDL 20 ottobre 1932 n.1554, 10 febbraio 1936 n.619 e 15 febbraio 1937 n. 633 (estensione del trattamento giuridico previsto per la forestale, regolamento, organici). Nel 1930 il servizio nella stradale fu riconosciuto equivalente a quello di leva. Aveva il compito di curare la difesa del patrimonio stradale, il soccorso e la polizia stradale, la segnaletica e viabilità. Nel 1930 contava 376 uomini (di cui 31 ufficiali e 119 capi squadra), saliti poi gradualmente a 458, a 900 ed infine a 1.600. Nel 1938 contava un comando centrale, 4 gruppi, 19 reparti, 20 distaccamenti e 2 reparti autonomi dell’AOI. Come GNR della strada contava 3 gruppi (15 reparti), una scuola allievi militi, comando, deposito, magazzino, officina centrale, 6 unità speciali (manipolo scorta, centuria FF.AA., 4 nuclei speciali). Il RDL 29 maggio 1944 n. 139 la eccettuò dallo scioglimento della milizia decretato dal governo di Brindisi.
“La Milizia della Strada, che é la cadetta delle Specialità (fu istituita difatti nel 1928, ha già raggiunto un’efficienza organizzativa notevolissima. Essa é destinata ad assicurare la disciplina della viabilità, a proteggere e difendere il patrimonio stradale dello Stato contro le manomissioni, gli abusi e i danneggiamenti, a provvedere alle informazioni concernenti lo stato delle strade e alla rapida segnalazione delle eventuali loro interruzioni, nonché prestare assistenza e soccorso automobilistico agli autoveicoli lungo le arterie di grande turismo. Assolve questo compito con 31 Ufficiali, 431 uomini fra sottufficiali e truppa, e 304 automezzi, su una rete stradale di circa 21.000 Km., ed ha percorso durante l’anno IX ben 4.330.000 Km. elevando 151.795 contravvenzioni per un importo di L. 3.549.725: beneficio notevole se si pensa che l’ammontare complessivo delle spese per il funzionamento degli automezzi raggiunge appena un milione e 638 lire”.1
Dal Comando generale di Roma dipendevano 4 Comandi di Gruppo Riparti così composti:
Comandi di Legione Sede Riparti territoriali
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1° Gruppo Riparti Torino Torino, Genova, Milano, Alessandria, Novara, Como, Bergamo, Brescia
2° Gruppo Riparti Bologna Bologna, Bolzano, Trieste, Padova, Parma, Mestre, Verona, Udine, Pola
3° Gruppo Riparti Roma Perugia, Firenze, L’Aquila, Ancona
4° Gruppo Riparti Napoli Caserta, Bari, Potenza, Catanzaro, Catania, Palermo
Riparti Autonomi erano i seguenti:
Comandi di Legione Sede
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6° Riparto Autonomo Roma
7° Riparto Autonomo Cagliari
9° Riparto Autonomo di P.S. dell’Urbe –
Completavano l’organico:
Comandi di Legione Sede Riparti territoriali
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I Gr. Comp. Motorizz. Varedo 1943-1945
II Gr. Comp. Motorizz. Manerbio 1943-1945
III Gr. Comp. Motorizz. Velo d’Astico 1943-1945
Centurie mobilitate Russia 6a Armata (CSIR-ARMIR)
8a Armata (ARMIR)
Nuclei 1943-1945 Maderno PFR. Presidenza del Consiglio, Ministero
Gavardo
Mestre
E’ esistita anche la Scuola Allievi Militi con sede a Piovene Rocchette (VI) attiva fra il 1943 e il 1945.
La MVSN ( Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale) conosciuta meglio come milizia delle “camicie nere” è sorta dallo squadrismo. La Milizia Volontaria di Sicurezza nasce legalmente in seguito ad una delibera del Gran Consiglio del Fascismo, emessa nella notte del 12 gennaio 1923. La decisione del Gran Consiglio sarà poi sancita nell’ordinamento dello Stato con il Regio Decreto 14 gennaio 1923 n. 31, poi convertito nella legge 17 aprile 1925 nr. 473. Potevano far parte della Milizia i fascisti che avessero compiuto il 18° anno di età ma che non avessero superato il 55° . Il fine originario della Miizia era quello dirappresentare il braccio armato del partito fascista. Nel corso degli anni al suo interno furono istituite varie specialità tra queste: la Milizia Forestale, la Milizia della Strada, la Milizia Ferroviaria, la Milizia Portuaria,
La Milizia volontaria per la sicurezza nazionale nasceva dall’esigenza del Partito Nazionale Fascista, appena giunto al potere, di irregimentare le squadre d’azione in una vera e propria milizia riconosciuta dallo Stato. A fronte di ciò, Benito Mussolini incaricava una commissione di studio, composta da Emilio De Bono, Cesare Maria De Vecchi, Aldo Finzi, Italo Balbo ed Attilio Teruzzi, di studiare il problema.
La commissione realizzava un progetto sulla formazione ed organizzazione di un corpo di volontari, inquadrato nell’esercito nazionale mediante regolare reclutamento, in una fascia di età compresa tra 17 e 50 anni analogamente ad altri Stati che godevano di guardie nazionali. Il progetto era approvato con una deliberazione del Gran consiglio del fascismo il 12 gennaio 1923, previa approvazione del Consiglio dei ministri, il 28 dicembre 1922; diveniva legge con il regio decreto n. 31 del 14 gennaio 1923. La Milizia riceveva così il suo crisma di legalità e veniva alla luce in data 1º febbraio 1923, quale «Guardia armata della rivoluzione», «al servizio di Dio e della Patria». Al suo vertice i quadriumviri Emilio De Bono come “primo comandante generale” e Balbo e De Vecchi comandanti generali.
La MVSN era sottoposta alla Presidenza del Consiglio dei ministri e, per legge, concorreva a mantenere sul territorio italiano l’ordine pubblico ed a difendere gli interessi nazionali. In caso di mobilitazione, il regio decreto n. 31/1923 ne prevedeva l’assorbimento da parte del Regio Esercito e della Regia Marina. Per finanziare la cassa di previdenza della Milizia il 23 ottobre del 1923 fu emessa una apposita serie di francobolli con sovrapprezzo.
Il regio decreto n. 1292 del 4 agosto 1924 faceva assurgere la MVSN a forza armata dello Stato, con dipendenza in merito ai reparti d’istruzione ed all’impiego bellico dal Ministero della Guerra, dal Regio Esercito e dalla Regia Marina (per la specialità artiglieria marittima). Il citato decreto sanciva all’art. 1 che «La MVSN fa parte delle Forze Armate dello Stato. I suoi componenti prestano giuramento di fedeltà al Re e sono soggetti alle stesse disposizioni disciplinari e penali di quelli appartenenti al Regio Esercito». Con riferimento a quest’ultimo inciso, taluni appartenenti al PNF definivano il provvedimento normativo come «l’evirazione della Milizia».
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