Berretto Gerarca PNF Ruolo GIL Segretario Federale fascista uniforme nera fez
Berretto a visiera da Gerarca P.N.F., mod. 34 , con attributi G.I.L., Gioventù Italiana del Littorio…
Descrizione prodotto
Berretto a visiera da Gerarca P.N.F., mod. 34 , con attributi G.I.L., Gioventù Italiana del Littorio, valido per :
(1) Capo Sezione Educazione Fisica Avanguardisti e Balilla , o Capo Sezione Sportiva Giovani Fascisti secondo il Regolamento in vigore nel periodo 1938 – 1941
(2) Capo Sezione Sportiva o di Educazione Fisica dei comandi G.I.L. di Fascio o Gruppo Rionale, secondo il Regolamento in vigore dal 1941 al 1943
Realizzato in tessuto nero, al tamburo troviamo la “greca” peculiare dei ruoli della G.I.L. , con gladi e scudi intervallati a fasci littori. Il fregio centrale con scudo e gladio sovrapposti al fascio littorio, con ricamata in verticale la sigla GIL ; applicato al tondo alla base del fascio, il distintivo in lamierino dorato proprio della GIL avente la M di Mussolini. Soggolo fermato da due bottoncini laterali aventi stampato a rilievo il simbolo della GIL.
Il berretto è in ottimo stato di conservazione, non presenta segni evidenti di tarmatura, non ha tracce di restauro. Originale in ogni sua parte, è un bellissimo esemplare per una raccolta di memorabilia fascista ed alti gradi gerarchici del ventennio.
Epoca | 1937-1943 |
Nazione | Italia |
Materiali e finiture | Vedi descrizione |
Dimensioni | Altezza 15 cm - Diametro 25 cm |
Rarità |
Con R.D. del 20 giugno 1935, il regime diede vita al sabato fascista. Con questo rituale il fascismo si impadroniva del poco tempo libero dell’italiano, obbligandolo a partecipare a manifestazioni pubbliche.
L’educazione fisica e lo sport diventano un fenomeno di massa: tutti sono sollecitati a praticare l’attività fisica, e dare sfoggio della propria abilità, dove i ragazzi fanno volteggi, maneggiano il moschetto, si lanciano attraverso cerchi di fuoco. Le ragazze, in camicetta bianca e gonna nera, fanno roteare cerchi, clave, bandiere e si esibiscono nella corsa e nel salto.
Al sabato fascista non erano chiamati solo i ragazzi ma anche gli adulti, per lezioni di dottrina fascista e per praticare sport, e dare sfoggio della propria abilità, dove i ragazzi fanno volteggi, maneggiano il moschetto. Il lavoro e le lezioni dovevano terminare alle tredici per permettere a tutti di prender parte alle iniziative organizzate dal P.N.F. Prevalentemente erano ore di ginnastica durante le quali i partecipanti erano chiamati ad addestrarsi militarmente, con vari esercizi di forza e di coraggio (il più famoso è il salto nel cerchio di fuoco).
In effetti, oltre all’educazione fisica, agli esercizi di forza, al passo marziale, i giovani erano sottoposti anche ad un’educazione politica (più che altro si trattava di rafforzare l’obbedienza e incentivare l’omologazione) che aveva il fine di prepararli alla venuta dell’impero.
Vengono creati i Littoriali della cultura e quelli dello sport. Le attività sportive vengono regolate nel 1928 all’interno del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI).
Le ore passate a ripetere esercizi ginnici, per lo più banali, servivano a rafforzare il corpo e la mente. Gli educatori insegnavano instancabilmente le coreografie spettacolari e suggestive, dove i ragazzi in divisa riproducevano la M di Mussolini e simboli del fascismo.
Nelle parate pubbliche, venivano messi in pratica tutti gli esercizi ginnici appresi con meticoloso ordine degli inquadrati.
Iniziarono a diffondersi anche gare e competizioni come pure giornate dedicate alla ginnastica. Il tutto mirava ad un potenziamento della razza italiana. Era necessario fortificare il giovane per renderlo più idoneo al combattimento, alla vita di guerra.
Bisognava sottoporre i ragazzi ad un’educazione che li facesse diventare adulti alla svelta.
Il regime dedicò cospicue risorse per il culto del corpo, finanziando anche la costruzione o il rinnovamento di palestre, stadi, colonie che divennero luoghi deputati al culto del littorio: il carattere si temprava e il fisico si rinforzava. Con il passare degli anni e con l’avvicinarsi della guerra si chiedeva agli italiani sempre più tempo da dedicare all’educazione fisica.
L’educazione fisica divenne nel regime fascista strumento di propaganda, poiché agli studenti che conseguivano successi nello sport venivano attribuiti meriti pari, se non superiori, alle altre discipline. Nel 1923 era nata la FIAF, Federazione Italiana Atletica Femminile.
Lo sport era considerato come dannoso per la salute della donna. La GIL rivoluzionerà le cose, ritenendo che il popolo doveva essere forte non solo grazie agli uomini, ma anche grazie alle donne. Il primo ente ad occuparsi dell’attività fisica in periodo fascista fu l’ENEF (Ente Nazionale Educazione Fisica), seppur limitato dalla carenza di fondi e strutture, viene quindi istituita l’Opera Nazionale Balilla, che si occupava dei bambini dai 5 ai 18 anni. A livello universitario vi era il GUF (Giovani Universitari Fascisti). Gli sport fondamentali che venivano praticati erano l’atletica leggera, il ciclismo, il nuoto, gli sport invernali, il pugilato, il tiro a segno.
La G.I.L., istituita con R.D.L. 17 ottobre 1937-XV n. 1839, convertito nella legge 23/12/1937-XVI, n. 2566, è l’organizzazione unitaria e totalitaria delle forze giovanili del Regime Fascista nel Partito Nazionale Fascista, alla diretta dipendenza del Segretario del P.N.F., Ministro Segretario di Stato, che ne è il Comandante Generale.
La Gioventù Italiana del Littorio ha per motto : “Credere – Obbedire – Combattere” e ad essa appartengono i giovani d’ambo i sessi dai 6 ai 21 anni inquadrati nelle organizzazioni dei giovani fascisti, avanguardisti, balilla, figli della lupa, piccole italiane, giovani italiane, giovani fasciste.
I giovani inquadrati nelle organizzazioni della G.I.L. sono vincolati al seguente giuramento:
“Nel nome di Dio e dell’Italia giuro di eseguire gli ordini del Duce e di servire con tutte le mie forze e, se necessario, col mio sangue, la causa della Rivoluzione Fascista”.
I suoi principali compiti possono riassumersi come segue :
– preparazione politica spirituale;
– istruzione premilitare con carattere continuativo dall’8°anno di età alla chiamata alle armi;
– preparazione ginnico sportiva (insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole di ogni ordine, grado e tipo e attività sportiva propriamente detta);
– miglioramento fisico e morale della razza;
– istituzione e funzionamento di corsi, scuole, collegi, accademie, aventi attinenza con le finalità della G.I.L.;
– attività assistenziale e sanitaria svolta essenzialmente attraverso colonie climatiche, i campi, il patronato scolastico, l’assistenza infortunistica, gli ambulatori, i centri ortogenetici, o con altri mezzi disposti dal Comandante Generale;
– organizzazione di viaggi, escursioni, gite e crociere a carattere educativo.
Con recente provvedimento legislativo sono stati affidati alla G.I.L. l’assistenza, l’educazione e la preparazione al lavoro professionale degli orfani di guerra.
La Gioventù Italiana del Littorio, inoltre, concede o promuove l’istituzione di borse di studio e provvede alla loro assegnazione.
In particolare, per quanto cocerne l’istruzione premilitare è da rilevare che l’affidamento alla G.I.L. di tale importante funzione integra la sua attività e conferisce alla preparazione dei giovani in tale campo un indirizzo unitario ed una adeguata efficacia.
L’istruzione premilitare è impartita, con carattere continuativo, a tutti i giovani dall’8°anno di età alla loro chiamata alle armi.
Consta in due periodi : il primo fino al 18° ed il secondo fino al 21° anno.
Dagli 8 ai 14 anni, la preparazione ha carattere specialmente morale e tende a sviluppare lo spirito militare nazionale, fino ai 18 anni la preparazione viene armonizzata con quella ginnico sportiva.
Nei tre anni della preparazione strettamente militare-cioè dal 18° al 21°anno di età-avviene la specializzazione vera e propria; essa si svolge presso 7.500 centri premilitari con una frequenza di 700.000 giovani e prepara, attraverso 6.000 corsi, il futuro esercito di specializzati per i bisogni di difesa della Nazione.
La premilitare marinara accoglie nelle sue fila Balilla e Avanguardisti marinaretti, i quali al 18° anno iniziano i corsi di specializzazione : 70.000 sono stati i premarinari dell’Anno XIX e 26.000 di essi hanno frequentato appositi corsi di specialità ; 50.000 i preavieri, 8.000 gli allievi specialisti.Le esercitazioni di volo a vela tendono a selezionare questo giovane esercito dell’aria.
Allo scopo di perfezionare le capacità, 5.000 aspiranti istruttori premilitari frequentano annualmente corsi presso la Scuola di perfezionamento al “Lido di Roma” , altri corsi di perfezionamento e aggiornamento vengono tenuti dai vari Comandi Federali secondo le direttive del Comando Generale.
Nei campi estivi si valuta ogni anno il grado di efficienza morale bellica e di perfezione tecnica raggiunto dai Giovani Fascisti.
L’ordinamento della G.I.L. nei suoi organi centrali e periferici è stabilito in perfetta corrispondenza con l’organizzazione centrale e periferica del P.N.F.
Un Comando Generale al centro, un Comando federale in ciascun Capoluogo di Provincia, un Comando della G.I.L. di Fascio in ciascun Comune.
Sono previsti anche comandi G.I.L. rionali ove esistano Gruppi rionali fascisti.
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