Splendida e grande placca bronzea da tavolo Fabbrica d’Armi Esercito di Terni 1960
Splendida placca bronzea dedicata alla Fabbrica d’Armi Esercito di Terni degli anni 60…
Descrizione prodotto
Splendida placca bronzea dedicata alla Fabbrica d’Armi Esercito di Terni degli anni 60.
Al centro su sfondo “bulinato”, uno dei simboli dell’artiglieria ovvero una testa di medusa i cui capelli/serpenti abbracciano due bocche da fuoco. Il bordo superiore di detta placca riporta la dicitura “FABBRICA D’ARMI ESERCITO” mentre la parte inferiore riporta la scritta “TERNI”.
La placca in metallo bronzato è incastonata in un blocco ligneo che permette di far risaltare la stessa facendone un soprammobile o un ferma carte di pregio.
Le condizioni di conservazione del legno sono ottime ed il “bronzo” della placca possiede una patina stupenda.
Epoca | 1960 |
Nazione | Italia |
Materiali e finiture | Bronzo su base di legno |
Dimensioni | circa 17 cm x 14 cm x 5 cm |
Peso | circa 1 kg |
Rarità |
La Regia Fabbrica d’Armi di Terni, oggi Polo di Mantenimento delle Armi leggere, uno stabilimento con 140 anni di gloriosa storia, l’unico rimasto dell’area industriale della Difesa ad occuparsi dell’armamento leggero delle Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato, una realtà industriale preziosa per la Nazione, una risorsa economica importantissima per il territorio e la città che la ospita, una potenzialità produttiva enorme grazie a macchinari moderni ed una struttura versatile.
Il sito industriale, inoltre, rappresenta un’attrattiva turistica considerevole grazie alla raccolta tecnica di armi leggere conservata al suo interno che, grazie alla sensibilità dimostrata dai vertici Militari del Ministero della Difesa viene esposta al pubblico.
Un vero gioiello, simbolo della gloriosa tradizione armiera italiana.
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http://www.archeologiaindustriale.org/cms/la-regia-fabbrica-darmi-di-terni/
Poco dopo l´Unità d´Italia (1862), si parlò di istituire a Terni un’armeria nazionale, in quanto Terni era ritenuta città strategica per la sua collocazione al centro dell´Italia e per la ricchezza delle acque che la circondavano: la proposta fu contrastata dal vicino Stato Pontificio e rinviata sine die.
La proposta fu reiterata e, nel 1869 il dr. Pietro Maestri, Direttore della Statistica al Ministero dell´Industria e Commercio scrisse sull´”Italia Economica”:
“…. A Tivoli l’Aniene sviluppa perennemente una potenza idraulica di 120.000 cavalli. Il Nera ed il Velino a Terni raggiungono forse la potenza di altri 200.000 cavalli.
…. Abbiamo dunque nelle acque cadenti a Terni e a Tivoli, una potenza dinamica equivalente, se non superiore alla forza che nello stesso periodo di tempo, possono fornire le miniere di carbone fossile della Francia e del Belgio.
Nel 1872 il marchese Luigi Campofregoso, esecutore degli studi e dell´insediamento del nuovo Stabilimento, nel suo scritto – Sulla straordinaria importanza militare ed industriale di Val Ternana – concludeva : “… Raccomando vivamente questa posizione ternana all´attenzione del Ministro della Guerra, della Commissione Generale di difesa dello Stato, dei grandi capitalisti e di tutti gli uomini intraprendenti”.
Il 19 marzo 1874 fu emanato il Regio Decreto che autorizzava la spesa per la costruzione di una Fabbrica d´Armi a Terni.
Il 2 maggio 1875, S.E. il generale Ricotti, Ministro della Guerra poneva la prima pietra della Fabbrica d´Armi di Terni, dicendo tra l´altro nel discorso inaugurale:
“Signori, la cittadinanza di Terni ha voluto onorarmi del mandato di collocare la prima pietra della Fabbrica d´Armi che qui, per voto del Parlamento e determinazione del Re, deve essere impiantata.
…Tra breve, qui sorgerà un grandioso Stabilimento dello Stato che darà lavoro ed onesto guadagno ad un ragguardevole numero di operai e quindi non lieve vantaggio alla città; e, fornito delle macchine le più perfette e d´ogni mezzo più acconcio, potrà, lo spero, prontamente gareggiare colle più rinomate fabbriche d´armi dell´estero, sia per quantità come per qualità dei prodotti.
… Con questa convinzione, in nome di S.M. il Re d´Italia Vittorio Emanuele II pongo la prima pietra della Fabbrica d´Armi di Terni.”
Lo Stabilimento occupava l´area concessa gratuitamente allo Stato dal Comune di Terni, ad Est della città, sulla strada che porta in Valnerina e lungo il viale intitolato, successivamente, a Benedetto Brin.
Lo Stabilimento fu inaugurato nel 1880 ed era costituito da un fabbricato principale e da laboratori costruiti normalmente al fabbricato; fu creato un poligono di tiro di 200 metri per le prove delle armi.
L´energia motrice era di oltre 1000 cavalli che, dalle turbine arrivava agli alberi principali di tutti gli impianti e che, attraversando longitudinalmente i laboratori, la distribuivano agli alberi secondari e loro rimandi.
Le maestranze arrivarono in gran parte da Torino, Brescia e Torre Annunziata e si cominciò a lavorare sui fucili Vetterli mod. 1870 ad un ritmo di 25 fucili all´ora.
Nel 1891 fu progettato il fucile mod. 91 cal. 6,5: della Commissione facevano parte il Direttore della Fabbrica d´Armi di Torino col. Alessandro Olioli – Fasola, il Capitano Giuseppe Vitali ed il capotecnico Salvatore Carcano. La costruzione del nuovo fucile fu affidata alla Fabbrica d´Armi di Terni.
Nel marzo del 1918 le maestranze erano 7.172 di cui oltre 3.000 donne con due turni di lavoro da 12 ore.
Tra il 1919 ed il 1921, per mancanza di commesse, l´attività dello Stabilimento diminuì al limite della paralisi che fu superata con il ripristino di parti d´arma e con vari studi e trasformazione che permisero la piena ripresa dello Stabilimento e, tra il 1935 ed il 1940 il macchinario fu quasi per intero rinnovato.
L´ 11 agosto 1943, in uno dei 108 bombardamenti subiti da Terni durante la guerra, la Fabbrica d´Armi perse 34 persone tra cui il Direttore, Generale Antonio Passarelli e, nel mese di settembre i tedeschi trasferirono al Nord circa 3.000 macchine utensili.
Successivamente lo Stabilimento fu occupato dagli Alleati che lo lasciarono nel 1946.
Grazie alla bravura delle maestranze che restituirono il materiale prezioso (diamanti industriali) nascosto a proprio rischio, che rintracciarono molte macchine utensili e “ricostruirono a memoria” quelle perdute, lo Stabilimento riprese la propria attività occupandosi delle riparazioni e conservazione di armi italiane ed estere, di allestimenti di particolari meccanici e di studi e ricerche.
Nel 1978, la Fabbrica d´Armi (F.A.E.T.) ha cambiato la propria denominazione in Stabilimento Militare dell´Armamento Leggero di Terni (S.M.A.L.T.) e, dal 2000 Polo Mantenimento Armamento Leggero (P.M.A.L.) che, con modernissime macchine utensili a controllo numerico ed impianti computerizzati per trattamenti superficiali di ogni tipo, regge il confronto con le industrie nazionali provvedendo anche al “supporto logistico” delle nostre truppe all´estero.
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http://www.museodellearmi.com/index.php?module=loadContenuto&nome=20&dx=1&fat=18
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