Grande modello in scala Obelisco “Mussolini Dux” in marmo bianco 1930 Foro Mussolini Roma

L’obelisco del Foro Italico, è un esplicito simbolo del regime fascista e del culto della personalità indirizzato a Mussolini e ha ben 83 anni. La storia dell’Obelisco ‘Mussolini’, così denominato all’epoca, riporta sopra il termine ‘Dux’ il cognome del dittatore, ed è legata indissolubilmente a Renato Ricci, che era ministro delle Corporazioni, nominato da Mussolini commissario governativo per l’Ente portuale di Carrara e successivamente responsabile del Consorzio per il commercio e l’industria del marmo. Il monumento ebbe un costo di 2.343.792,60 lire, senza contare il mezzo milione per la cuspide di oro puro che andò poi perduta nei giorni seguenti alla caduta del fascismo. Nel 1927, Ricci studiò un progetto sul creare un enorme obelisco, fatto in un unico blocco di marmo di Carrara da innalzare a Roma, la sua intenzione era di realizzare un’opera che desse l’idea del trionfo e sottolineasse la grandezza dell’architettura fascista, dopo lunghe ricerche, nella cava ‘Carbonera’ fu individuato un blocco alto 19 metri per due metri alla base e del peso di 300 tonnellate. Ricci, nella relazione con cui presentò il progetto a Mussolini, sottolineò che l’obelisco era “il più grande blocco marmoreo che sia mai venuto alla luce dalle viscere della terra”. L’estrazione del monolite avvenne il 26 gennaio 1929, e dopo si diede inizio alla ‘lizzatura’, un metodo utilizzato per trasportare l’enorme blocco a valle. Per riuscire nell’epica impresa, vennero utilizzate 36 coppie di buoi che lo trainarono per ben cinque mesi su dei binari lubrificati fino a sopraggiungere alla costa, a giugno il blocco fu imbarcato alla volta di Fiumicino tramite l’Apuano, un pontone realizzato appositamente a La Spezia.

Il Foro Mussolini, ora ribattezzato Foro Italico, è un vasto complesso sportivo che si trova alla base di Monte Mario a Roma. Fu ideato e realizzato da Enrico Del Debbio fra il 1927 ed il 1933 e completato dopo la guerra fra il 1956 ed il 1968.

Le prime opere del complesso architettonico furono inaugurate il 4 novembre 1932: l’Accademia fascista maschile di educazione fisica, il Monolito, lo Stadio dei Marmi e lo Stadio dei Cipressi (poi Stadio dei centomila e odierno Stadio Olimpico). L’unico piano regolatore realizzato è di Enrico Del Debbio.

Nel 1936 e in seguito sino al 1941 Luigi Moretti, già autore della Accademia di scherma del Foro Mussolini elaborò, senza tuttavia mai realizzarli, dei progetti espansivi del Foro verso Tor di Quinto, inserendovi il piano urbanistico di Del Debbio già realizzato.

L’ingresso principale del Foro è a sud-est, in asse con il ponte Duca d’Aosta dove , su un ampio viale interamente mosaicato a tessere bianche e nere, sorge un enorme obelisco di marmo di Carrara dell’altezza di 17,5 metri base esclusa, conosciuto come Stele Mussolini.

L’impianto è decorato da statue, dono delle varie province d’Italia e perciò di autori diversi, che rappresentano le diverse attività sportive: ad esempio, la statua dedicata al tiro del giavellotto fu donata dalla provincia di Perugia, mentre quella dedicata al pallone col bracciale (o pallone a muro) si deve alla provincia di Forlì.

Nelle vicinanze dello Stadio Olimpico si trova il Palazzo della Farnesina, dal 1959 sede del Ministero degli Affari Esteri opera degli architetti vincitori del concorso: Enrico Del Debbio, Arnaldo Foschini, Vittorio Ballio Morpurgo. Il campo centrale del foro può ospitare 30.500 persone.

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