Descrizione prodotto
Bellissimo distintivo della “Divisione corazzata Littorio” in metallo argentato e smalti policromi.
Al recto, su sfondo blu, è presente l’emblema della divisione, ovvero un lanciere corazzato che ha come cavalcatura un cavallo posto sopra ad un carro armato (simboleggiante l’evoluzione dalla cavalleria classica a quella corazzata).
Il bordo del distintivo, in smalto rosso, riporta la dicitura “Divisione Corazzata Littorio” e, agli apici dello scudo, un Fascio Littorio e due Nodi Savoia.
Al verso sul fermaspilla v’è inciso il marchio “Lorioli Fratelli” e l’indirizzo “Via Bronzetti 25 Milano” del produttore.
La Lorioli ricevette l’ordine di produzione direttamente dal comando divisionale. I distintivi erano a disposizione dei militi di ogni ordine e grado, ma potevano possederlo solo i militari della Divisione.
Questa caratteristica lo rende particolarmente raro.
Si presenta in ottime condizioni di conservazione di colore e smalti e possiede una splendida patina.
Epoca | 1939 |
Nazione | Italia |
Materiali e finiture | Metallo argentato e smalti |
Dimensioni | 3,5 cm x 3 cm |
Rarità |
La Divisione corazzata “Littorio” nasce il 6 novembre 1939 sulla base della 4 Divisione fanteria “Littorio” che aveva combattuto tra il 1936 e il 1939, essa in principio venne costituita da due reggimenti: il 33° carri, il 12° bersaglieri e il 133° artiglieria “Littorio”.
La “Littorio” viene impiegata come unità in diversi scenari bellici della seconda guerra mondiale, nella Campagna francese sul fronte alpino, nei balcani e infine è schierata ed inquadrata nel XX Corpo d’Armata in Africa Settentrionale nel 1941 ove il 33° carri viene sostituito dal 133° carri, partecipa assieme ad altre unità corazzate nelle battaglie di El Alamein, dove viene praticamente annientata, a seguito di queste gravissime perdite nel 1942 viene sciolta, per non essere mai più ricostituita sia durante che nel dopo guerra a causa del suo nome “Littorio” eccessivamente legato al regime fascista.
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https://it.wikipedia.org/wiki/133%C2%AA_Divisione_corazzata_%22Littorio%22
Nel 1926 venne costituita la specialità “carrista”, per l’esattezza con legge 11 marzo 1926 n. 396.
In principio era composta da truppe corazzate, successivamente venne creato un reggimento (1º reggimento carri armati) con comando a Roma e distaccamenti a Bologna, Udine e Codroipo, sia il comando che i distaccamenti erano equipaggiati con carri Fiat 3000 Mod. 21.
Nelle manovre che si svolsero fra il 1927 ed il 1929 si riscontrò la necessità di modificare la tipologia dei carri utilizzati e quindi nel 1929 fu acquistato in Gran Bretagna un certo numero di Carden-Loyd Mk VI tankette, riprodotti su licenza come carri veloci CV 29, nel 1934 questo modello scomparve dall’inventario del Regio Esercito.
Nel 1937 venivano costituite due brigate corazzate (Ia e IIa).
Nel 1939 veniva costituita la 132a Divisione Corazzata “Ariete”, nel 1940 le Divisioni “Centauro” (131a) e “Littorio” (133a).
Questo organico praticamente fu conservato fino all’armistizio, salvo la sostituzione nel 1943 del reggimento bersaglieri con un reggimento motorizzato.
All’atto della loro costituzione tutte e tre le divisioni nei rispettivi reggimenti carristi avevano solo carri L e solo nel corso della guerra furono riequipaggiate con carri M.
Quindi all’inizio del secondo conflitto mondiale il Regio Esercito poteva contare su 3 divisioni corazzate, 2 divisioni motorizzate e 3 divisioni “celeri”.
Nonostante la presenza di queste grandi unità, tuttavia, la maggior parte dei carri era ancora raggruppata in battaglioni autonomi (cioè dipendenti dai comandi di corpo d’armata) di carri leggeri o medi.
Fra l’altro, all’inizio della guerra, nelle colonie (Libia e AOI) non erano presenti grandi unità corazzate o meccanizzate, ma solo battaglioni autonomi.
Fonte: Wikipedia.
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