Rarissimo teschio distintivo – pendente Legione Autonoma Mobile Muti Btg. R.R. 1944 R.S.I.
Bellissimo ed “unico” distintivo – pendente del Btg. R.R. della Legione Autonoma Mobile Ettore Muti nella Repubblica Sociale Italiana, 1944/45…
Descrizione prodotto
Bellissimo ed “unico” distintivo – pendente del Btg. R.R. della Legione Autonoma Mobile Ettore Muti nella Repubblica Sociale Italiana, 1944/45. Aveva anche la funzione di piccola placca di riconoscimento per i militi facenti parte del Btg. Ricostruzione e Rinascita. Un teschio che stringe tra i denti un pugnale: una delle caratteristiche peculiari della Legione Autonoma Ettore Muti.
Realizzato in bronzo tranciato (non per fusione), mantiene lo stesso disegno della versione del grande teschio in lamierino stampato da berretto.
Al verso troviamo una fine incisione “LEG. AUTONOMA MOBILE E. MUTI BTG RR”.
Si presenta completo in ogni sua parte e in eccellenti condizioni, nonostante il sicuro uso da parte del legionario che ne era proprietario. La doppia catenella e il suo anello apribile sono assolutamente originali dell’epoca.
Una piccola scultura in metallo pieno e pesante che rende il pezzo “quasi” unico (al momento è l’unico esemplare conosciuto di questa tipologia!) considerando anche che è parte dell’iconografia molto ambita dai collezionisti di un reparto molto particolare della R.S.I.!
Un “distintivo” dedicato ad un piccolo battaglione ma della massima rarità che si conquisterà uno spazio di alto livello anche nella collezione più avanzata.
Epoca | 1944 |
Nazione | Italia |
Materiali e finiture | Bronzo |
Dimensioni | 3,5 cm x 2,5 cm - Lunghezza totale 11,1 cm |
Peso | 30 grammi circa |
Rarità |
(Una rarissima immagine del Btg. “Ricostruzione e Rinascita”)
Il Battaglione R.R. (Ricostruzione e Rinascita) della Legione Ettore Muti fu costituito a Milano il 10 ottobre 1944 al comando del capitano Franco Cacciamalli. In origine erano formato su una compagnia con il nome “Ricostruzione e Redenzione”, tali reparti furono approvati sia dal Comando tedesco che dall’Arcivescovado. Il battaglione era formato da quattro nuclei: Plotone Guardia, Organizzazione Agricola, Organizzazione Artigianale e Organizzazione Sgombero Macerie. Nel direttorio che sovraintendeva le attività erano presenti Monsignor Corbella e Monsignor Bicchierai in rappresentanza dell’Arcivescovado, un delegato della Prefettura, uno della Questura e uno dei Sindacati. Questa unità era di stanza alla caserma “Bergamaschi” sita in piazza Lega Lombarda a Milano, i componenti dei Reparti RR indossavano sulla manica sinistra della tuta da lavoro, un bracciale azzurro con la sigla “RR Ettore Muti”. Fra le incombenze dei Reparti RR vi era, dopo l’assorbimento della Compagnia Antincendi, lo spegnimento degli incendi, lo sgombero macerie dopo i bombardamenti aerei sulla città di Milano e lo sgombero neve.
La Legione autonoma mobile Ettore Muti fu un corpo militare della Repubblica Sociale Italiana con compiti di polizia politica e militare, composto principalmente da elementi del fascismo milanese, integrati da volontari della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, che principalmente nella provincia di Milano e nel cuneese fra il 18 marzo 1944 ed il 27 aprile 1945, rendendosi protagonista di rastrellamenti e crimini che saranno oggetto di un processo nel 1947.
Il reparto fu intitolato a Ettore Muti, pluridecorato della prima guerra mondiale, della guerra civile spagnola e della seconda guerra mondiale, morto nel 1943.
La Legione Autonoma Mobile Ettore Muti
Nasce la Legione
La Legione Autonoma Mobile Ettore Muti nacque ufficialmente il 18 marzo 1944:
« E’ costituita con sede a Milano, la Legione Autonoma Mobile “Ettore Muti”, che riassume nei suoi battaglioni permanenti e di riserva, i componenti delle ex squadre d’azione. La legione conserva e potenzia nelle sue formazioni lo spirito volontaristico e il mistico sentimento del sacrificio dello squadrismo, consacrato nelle lotte contro le forze del disordine e su tutti i fronti di guerra. »
(Articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 16 marzo 1944)
La RSI riservava ai militi della Muti un trattamento di favore pagandoli quasi sei volte un soldato dell’esercito regolare. Anche il comandante della Legione percepiva un soldo di 13.125 lire mentre un colonnello dell’esercito solo 7.650 lire.Il trattamento economico non era l’unica ragione del successo nell’arruolamento della Legione, ma anche la totale autonomia ed indipendenza della Legione che attirava chi cercava una strada per un risorgimento morale.
La Legione era autonoma dalla Questura di Milano e dalla Polizia della RSI, ma la sua autonomia cessava al momento in cui riceveva una richiesta di truppe dallo stato maggiore del generale Wilhelm Tensfeld (SS-Brigadeführer und Generalmajor der Polizei), responsabile della lotta antipartigiana nel settore nord-ovest. A seguito di una circolare del comando generale della Guardia Nazionale Reppublicana, i comandi locali erano a disposizione dei tedeschi per le operazioni di polizia militare. Un esempio fu la partecipazione di militi della legione al plotone di esecuzione della Strage di Piazzale Loreto.
Il comando della legione:
I comandanti più importanti furono:
Francesco Colombo, detto Franco: Comandante. Ex squadrista, fondatore nel 1943 della squadra d’azione Ettore Muti da cui, fusa con altre squadre d’azione, si sviluppò l’intera Legione “Muti”.
Ampelio Spadoni: vicecomandante. Nato nel 1906, volontario in Etiopia nel 1936 con una Divisione di Camicie Nere, imprenditore ad Asmara e di nuovo combattente nella guerra di Grecia tra il 1941 ed il 1942. Fu promosso tenente colonnello da Colombo in quanto considerato la “vera anima militare del gruppo”. Si occupò in particolare di coordinare tutti i reparti dislocati in Piemonte.
Luciano Folli: vicecomandante.
Gastone Gorrieri: responsabile ufficio stampa. Giornalista, nato in provincia di Grosseto nel 1894, curò la pubblicazione “Siam fatti così!”.
Legione Autonoma Mobile Ettore Muti fu suddivisa in due battaglioni permanenti intitolati a due dei caduti del dicembre precedente uccisi per strada dai gappisti, il pilota Piero de Angeli e l’ex federale Aldo Resega. I volontari della Muti assunsero l’appellativo di “Arditi della Muti”:
il 1º Battaglione “Aldo Resega” di città, di stanza in Milano e operante in tutta la provincia, composto da 1.500 arditi.
il 2º Battaglione “De Angeli” di campagna, dislocato in Piemonte e nel piacentino, composto da circa 800 arditi.
la Compagnia speciale “Baragiotta”
A questi si affiancarono altri sette battaglioni “ausiliari” di limitata entità.
Nel maggio 1944, il ministro degli interni Guido Buffarini Guidi promosse un’inchiesta contro la Muti, che portò ad una riorganizzazione dell’unità che, di fatto, passò brevemente sotto il controllo della polizia tedesca. Nel luglio assunse la nuova denominazione di “Legione Autonoma di Polizia Ettore Muti” e fu posta sotto il comando del capo della provincia Piero Parini. I battaglioni “ausiliari” furono sciolti e ricostituiti in compagnie di circa cento uomini ciascuna. Fu costituito inoltre il Battaglione di riserva “Luigi Russo”.
Leggi tutto: https://it.wikipedia.org/wiki/Legione_Autonoma_Mobile_Ettore_Muti
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