Unico! Manifesto arruolamento Legione SS Italiana “Il Trombettiere” 1944 R.S.I. Boccasile
Rarissimo manifesto di arruolamento nelle SS Italiane stampato nel periodo della Repubblica Sociale Italiana (1944)…
Descrizione prodotto
Rarissimo manifesto di arruolamento nelle SS Italiane “PER L’ONORE PER LA VITA – LEGIONE SS ITALIANA” stampato nel periodo della Repubblica Sociale Italiana (1944). E’ conosciuto nel mondo del collezionismo anche come “Il Trombettiere”. Il manifesto è stato disegnato dal famoso illustratore Boccasile, autore insieme a Coscia di una gran parte del materiale di propaganda del periodo.
Il manifesto, ricco di dettagli, riproduce la figura di un milite delle SS Italiane che suona la carica: sullo sfondo sono schierati sugli attenti i commilitoni con la bandiera della Repubblica Sociale che sventola, mentre i carri armati vanno all’attacco. Il manifesto fa parte di un trittico di manifesti che comprendono quelli chiamati “ONORE FEDELTA’ CORAGGIO” o manifesto delle “Tre dita” e “L’ITALIA SI RISCATTA SOLO CON LE ARMI IN PUGNO” o manifesto “SS con Pugnale” molto ricercati dai collezionisti: questo perché essendo stati stampati nell’ultimo anno della RSI in una tiratura limitata sono ormai rari, così come è raro anche tutto il materiale relativo alle SS Italiane come fregi, uniformi, giornali e riviste del periodo. Questa opera “cartacea” è sicuramente uno dei pezzi più rari ed importanti, anche come valore collezionistico, di tutta la propaganda nella R.S.I.. E’ in eccellente stato di conservazione, considerando l’età e la bassa qualità della carta. Un pezzo da non perdere!
Epoca | 1944 |
Nazione | Italia |
Dimensioni | 70 cm x 100 cm |
Rarità |
Il 18 settembre 1943, con la nascita della Repubblica Sociale Italiana nei territori non ancora occupati dagli Alleati, il problema della formazione di nuove unità combattenti si fece subito sentire. Così Himmler ordinò di radunare tutti i militari italiani che volevano ancora continuare a combattere, il 24 settembre essi vennero inquadrati nella “Italienische Waffenverbände der SS”, (“Legione SS Italiana”) unità affiliata alle Waffen SS. La sua funzione era quella di raggruppare, organizzare e addestrare tutti gli italiani che intendevano continuare a stare al fianco della Germania. Ufficiali di grande esperienza e veterani di molti fronti furono chiamati da altre unità delle Waffen SS. Il colonnello Franz Binz prese il comando della prima unità divisionale italiana “caccia panzer”. Successivamente, Mussolini, nei colloqui con Hitler, chiese la formazione di due divisioni di volontari italiani da inquadrare nelle Waffen SS e da utilizzare al fronte contro gli Alleati. Il 2 ottobre 1943 Himmler emise un ordine speciale per la formazione delle prime unità di milizia italiana, dove vennero in parte accolte le richieste del Duce: prima della formazione della prima divisione si sarebbero dovuti formare dei battaglioni, da usare subito nella lotta contro i partigiani nel nord Italia; pacificata l’area i battaglioni sarebbero stati trasferiti nuovamente ai campi di addestramento per formare i primi reggimenti, dopo il loro impiego sul fronte italiano si sarebbe formata la prima divisione da impegnare contro gli alleati.
Essi erano vari nuclei di volontari provenienti principalmente da cinque località: Italia, Trieste, Croazia, Polonia e Grecia.
A capo dell’unità di formazione e addestramento venne posto il Brigadeführer Peter Hansen (Comandante di Brigata). Per motivi di salute venne sostituito temporaneamente dal Standartenführer Gustav Lombard (Comandante di Reggimento). Come Comandante superiore dell’Unità d’Assalto della venne designato l’Obersturmbannführer Eugen von Elfenau. Per l’identificazione di questi primi reparti venne scelto il nome di Waffen Miliz (Milizia Armata), l’unità combattente della “Italienische Waffenverbände der SS” (Legione SS Italiana). Una volta terminato l’addestramento, i volontari giurarono fedeltà ad Hitler e tornarono in Italia a novembre, dove furono messi sotto il comando Karl Wolff (comandante delle SS e della polizia in Italia) e Peter Hansen, il primo comandante della Waffen Miliz.
Le Forze Armate della Repubblica Sociale Italiana furono schierate in Italia e all’estero e combatterono sia contro gli Alleati sia contro i vari movimenti di lib erazione presenti nelle nazioni dove erano dislocate.
All’estero i principali teatri operativi che videro schierate formazioni militari della RSI furono: i Balcani, dove operarono vari Battaglioni di CCNN, aggregati alle formazioni tedesche, che condussero una cruenta lotta contro le formazioni titine; le isole dell’Egeo, dove rimasero di presidio sino al maggio 1945 contrastando i tentativi di infiltrazione e di sbarco delle Forze Speciali Alleate; in Francia, schierate a fianco dei tedeschi nelle isole della Manica, sulle coste della Normandia, sulle coste provenzali e nella Valle del Rodano; in Germania, dove, oltre ai reparti schierati sul Baltico, furono impiegati migliaia di militari nella Flak o come lavoratori militarizzati (senza contare le decine di migliaia di militari internati che furono impiegati come lavoratori civili); in Romania; in Polonia; sul fronte orientale e nell’estremo Oriente.
Se questa era la situazione al di fuori dell’Italia, più complessa era la condizione in Patria.
Sostanzialmente si possono individuare tre fronti ben delineati contro il nemico esterno: la Linea Gotica, il confine francese, il confine iugoslavo,oltre al primo impiego agli inizi del 1944 del Btg. Barbarigo della DecimaMAS, della Folgore,del Nembo e delle SS italiane oltre di altri reparti minori contro la testa di ponte anglo-americana a Anzio/Nettuno.
Inoltre vi era l’onere di un impegnativo fronte interno di controllo del territorio e di lotta contro le formazioni partigiane le quali, con il passar del tempo, diventavano sempre più agguerrite e numericamente consistenti. Non da ultimo, vi era la difesa delle coste e la difesa antiaerea, da attuare contro un nemico sempre più aggressivo e potente.
Nella lotta contro le formazioni partigiane furono impiegati: la Guardia Nazionale Repubblicana, i Cacciatori degli Appennini, i RAP, le SS Italiane, le Brigate Nere.
Per un breve periodo fu impiegata anche la Div. Decima Mas, mentre successivamente solo alcuni suoi reparti, e, saltuariamente, anche i paracadutisti del Folgore.
Oltre a queste formazioni, parteciparono alle operazioni di rastrellamento antipartigiani anche reparti della Div. Monterosa, schierata sulla costa ligure con funzioni antisbarco e controllo delle vie di comunicazione verso la Pianura Padana, e, soprattutto, la Div. San Marco che, poiché era rimasta sempre schierata sul territorio a cavallo tra Liguria e Piemonte con gli stessi compiti della Monterosa, fu maggiormente coinvolta nella lotta antipartigiana contro formazioni liguri e piemontesi.
Sul fronte della Linea Gotica furono schierati, in tempi diversi, un gruppo da combattimento della Monterosa, due battaglioni della San Marco, laDiv. Italia”, reparti della Div. Decima Mas, il Btg. Bersaglieri G. Mameli, gli arditi del Btg. Farli, svariate compagnie della Div. Etna aggregate alla Flak tedesca, reparti del Genio, delle Salmerie e delle Fortificazioni Costiere.
L’evento più significativo collegato alla presenza delle truppe della RSI sulla Linea Gotica fu, senza dubbio, l’offensiva del Natale 1944 “Wintergewitter” nella Garfagnana, alla quale parteciparono gli alpini della Monterosa e i marò della San Marco.
Il fronte sul confine francese fu aperto dopo lo sbarco in Provenza nell’agosto 1944 e la conseguente avanzata degli Alleati lungo la Valle del Rodano e i contrafforti delle Alpi.
Il rischio di uno sconfinamento verso la Pianura Padana attraverso i passi alpini era ben presente nell’alto Comando della Wehrmacht che, con rapida decisione, potenziò le scarse difese presenti schierando immediatamente tutti i reparti italiani disponibili.
Presero quindi posizione, a difesa dei confini piemontesi e valdostani, la Div. Monterosa,la Div. Littorio e il Rgt. Folgore, coni reparti intervallati a quelli tedeschi, che sì schierarono sul confine appoggiandosi alle fortificazioni del Vallo Alpino.
Fu per merito di queste truppe se i confini furono mantenuti praticamente inalterati. Infatti, solo grazie a loro fu impedito alle truppe francesi di sconfinare e conquistare il territorio italiano;ciò è valido soprattutto per quanto riguarda la Valle d’Aosta, dove più forti erano le mire annessioniste dei francesi ed era inoltre presente un movimento separatista locale.
Sul confine orientale, dove i territori italiani erano stati inseriti all’interno di un protettorato tedesco, la lotta contro i partigiani titini, che miravano a spostare il confine fino al Tagliamento, fu particolarmente dura e feroce.
A difendere l’italianità dell’Istria, della Dalmazia e i confini della Venezia Giulia, concorsero il Btg. Bersaglieri Mussolini, il Rgt. Alpini Tagliamento, laMilizia Difesa Territoriale, vari battaglioni e gruppi artiglieri a Difesa Costiera e la Div. Decima Mas che, nell’inverno 1944/45, schierò, per alcuni mesi, alcuni suoi reparti.
Nella difesa antiaerea delle città e delle strutture militari fu impiegata l’AR-CO, coadiuvata dalle batterie della Div. Etna della GNR e dalla Flak tedesca, nella quale combatterono migliaia di militari italiani.
La difesa costiera fu assicurata da decine di batterie, con la duplice funzione antinave/antiarea, con organico misto formato da artiglieri italiani e tedeschi.
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