Imponente bronzo a cera persa Mussolini Dux testa 1930 opera d’arte unica firmata!

Mussolini è stato ed è, probabilmente, il più noto politico italiano. Il suo volto è stato riprodotto negli anni in molteplici raffigurazioni, tuttora,nonostante la caduta del regime, continua ad essere realizzato anche per gadget e souvenir; basta recarsi a Predappio (sua città natale) per scorgere file di negozi che senza sosta vendono oggetti che lo ritraggono in ogni foggia. Benito Mussolini è stato innegabilmente il primo dittatore mediatico della storia. Il suo tentativo di coniugare simbolicamente il “corpo del capo” con il movimento rivoluzionario ed ideologico che aveva creato è perfettamente riuscito. Il Duce ha sfruttato ogni mezzo tecnico del periodo: fotografia, cinematografia, radio e ogni possibile spazio comunicativo per far veicolare la sua immagine. Egli non ha mai tralasciato l’aspetto iconografico-artistico: dal “Profilo continuo di Benito Mussolini”, opera firmata da Renato Giuseppe Bertelli nel 1933(caposaldo del secondo futurismo) alla raffigurazione maestosa realizzata sulle rocce nella gola della valle del Furlo, il viso del Duce figurato con materiali e stili diversi ha contrassegnato un’epoca. A proposito dell’arte Mussolini aveva espresso due frasi molto significative: “Non si può governare ignorando l’arte e gli artisti” e “L’arte è una manifestazione essenziale dello spirito”.Nel primo ‘900 si può sostenere senza possibilità di smentita che solo il Duce,tra i diversi dittatori del periodo, sia riuscito a incarnare attraverso la propria iconografia, il suo regime.

Lo stile fascista è parte della così detta Art Decò. Questo stile manifesta in Italia una qualità eccezionale estetica e innovativa. Il livello delle costruzioni e delle arti plastiche in Italia si ritrova raramente negli altri paesi. Lo stile “Mussoliniano” prolunga la realizzazione del classico senza megalomania, utilizzando soprattutto per le parti visibili dei materiali nobili e tradizionali (travertino, mattoni, marmo), senza sacrificare il bello all’utile. Un vero interesse alla bellezza decorativa spiega l’aggiunta di statue, bassorilievi e mosaici, che spesso sono riusciti benissimo. Per questo furono coinvolti i maggiori esponenti del modernismo artistico e architettonico italiano, che parteciparono alla sacralizzazione del Fascismo e alla perpetuazione monumentale della sua civiltà. Classici o modernisti, gli artisti e gli architetti che parteciparono alla realizzazione del “fascismo di pietra”condividevano con il Duce l’ambizione di essere i costruttori del futuro, i creatori di una nuova civiltà, attraverso una originale sintesi italiana fra tradizione e modernità, accettando il totalitarismo come una soluzione politico-culturale efficace per affrontare i problemi della modernità.