Imponente statua in argento massiccio “Littoria” donata a Mussolini dai Coloni 1932 Stadio dei Marmi da Villa Torlonia
Questa imponente statua è la riproduzione in scala di quella realizzata dalla provincia di Littoria, ora Latina, per lo Stadio dei Marmi al Foro Mussolini…
Descrizione prodotto
Questa imponente statua è la riproduzione in scala di quella realizzata dalla provincia di Littoria, ora Latina, per lo Stadio dei Marmi al Foro Mussolini.
La scultura, realizzata incredibilmente in argento massiccio – del peso globale di 33 kg – ritrae un pugile a riposo ma che esprime particolare forza e prestanza fisica, con un drappo appoggiato al braccio sinistro, mentre sorregge un fascio littorio.
La figura poggia su una base, sempre in argento massiccio, ove è riportata la scritta “LITTORIA”; a sua volta il tutto è sostenuto da una base circolare realizzata in marmo nero.
Lo stato di conservazione della statua è pressochè museale, tuttavia la mano destra della scultura manca di due falangi e la base di marmo presenta delle lievi scheggiature.
Questa splendida scultura fu realizzata fondendo l’argento proveniente dal territorio delle ex paludi pontine, donato dai coloni, che per riconoscenza vollero fare un prezioso omaggio al Duce.
La statua era posta ai piedi di una scalinata a Villa Torlonia, residenza di Benito Mussolini dal 1925 al 25 luglio 1943.
Da lì fu portata in altre dimore quando la famiglia del Duce dovette abbandonare l’abitazione alla caduta del regime.
Ed è rimasta sempre in famiglia, nello specifico, definitivamente, in quella di Vittorio Mussolini, fino a pochi anni fa quando, appunto, i familiari decisero di cederla a persone che potessero valorizzarla in una collezione degna di nota.
Qualche anno fa la famiglia diede incarico ad una persona di fiducia al fine di trovare un nuovo e degno “proprietario” e così fu ceduta ad un appassionato collezionista di Roma.
E‘ da quest’ultimo che Milistory Store, più di un anno fa, ha acquisito questa prestigiosa ed unica scultura.
La storia che accompagna questo pezzo, sopra riportata, fu riferita oralmente nel momento della prima cessione, ma ancora non si sono trovati riscontri “storici” provati.
Epoca | anni 30 |
Nazione | Italia |
Materiali e finiture | Argento massiccio e marmo nero |
Dimensioni | altezza circa 77 cm - base: diametro 36 cm, altezza 7 cm |
Peso | 33 kg |
Rarità |
Lo stadio dei Marmi è un impianto sportivo di Roma.
Realizzato all’interno del Foro Italico, fu progettato come logico proseguimento dell’Accademia fascista maschile di educazione fisica (oggi Palazzo CONI, detto anche Palazzo H per la sua caratteristica forma se visto dall’alto) per l’allenamento quotidiano degli allievi dell’Accademia.
Lo stadio, progettato nel 1928 da Enrico Del Debbio insieme al primo piano generale dell’allora Foro Mussolini, venne portato a termine e inaugurato nel 1932.
Le gradinate perimetrali in marmo bianco di Carrara furono ottenute sopraelevando il terreno di 5,50 m. I due corpi di fabbrica affiancati che delimitano l’accesso al campo sono destinati ai servizi e ai magazzini per gli attrezzi.
Del Debbio propose un’architettura sobria e moderna, e l’opera fu circondata da statue realizzate in marmo bianco di Carrara che riproducevano aitanti nudi maschili. Le statue inizialmente erano sessanta e poi divennero sessantaquattro, tutte le province italiane donarono una loro opera.
E’, caratteristica peculiare, l’unica delle 64 statue ad avere un fascio littorio a corredo che peraltro non è stato distrutto neanche a seguito degli eventi dell’8 settembre 1943.
Tutte le statue che adornano l’imponente Foro Italico sono statue che richiamano lo stile propagandistico fascista ed esaltano le forme degli atleti.
Le statue furono dislocate sulle gradinate del Foro e rappresentavano diverse attività sportive.
Con i canoni della corrente razionalista si cercava una nuova via modernista anche nell’architettura che cercava di rispecchiare i canoni neoclassici.
Gli artisti prescelti per la progettazione dello stadio avrebbero anche dovuto sovrintendere, dietro compenso di 10.000 lire, alle successive fasi della lavorazione.
Il progetto prevedeva che, per le caratteristiche sue proprie, fosse possibile utilizzarlo solo per manifestazioni ginnico-sportive e non per il calcio, per il quale fu appunto costruito lo stadio Olimpico di Roma.
La sua capienza è di circa 5.280 posti.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Stadio_dei_Marmi
La bonifica dell’Agro Pontino rappresentò un momento importante nella politica economica e nella propaganda del regime. Le attività di bonifica proseguivano analoghe iniziative cominciate sotto il governo di Francesco Saverio Nitti.
Le città edificate nell’Agro Pontino furono cinque: Littoria (poi Latina), Sabaudia, Pomezia, Aprilia e Pontinia e sorsero senza un ordine prestabilito, piuttosto seguendo le esigenze che ponevano la bonifica, la creazione delle infrastrutture e l’insediamento agricolo.
Ad esse possiamo aggiungere Guidonia nell’Agro romano e Colleferro sorta per motivi produttivi industriali. Da notare che i centri urbani sorsero per evidenti esigenze infrastrutturali e nonostante una certa resistenza dello stesso Mussolini che preferiva chiamarli centri comunali e non “città”, a causa dell’ideologia “ruralista” ed antiurbana che improntava la politica fascista di quegli anni.
Littoria, ora Latina (capoluogo comunale e provinciale) fu fondata nel 1932 come un modesto centro per 5000 abitanti ed inaugurata nel dicembre dello stesso 1932 con un discorso di Mussolini in cui pronunciò il famoso slogan: “l’aratro traccia il solco, ma è la spada che lo difende”.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_di_fondazione_nel_periodo_fascista#Provincia_di_Latina
Benito Mussolini abitò a Villa Torlonia dal 22 luglio 1925 al 25 luglio 1943 mediante un invito di Giovanni Torlonia junior che la affittò alla cifra simbolica di una lira.
Mussolini con la sua famiglia si trasferì al Casino Nobile, invece il principe si trasferì alla Casina delle Civette.
Mussolini e la sua famiglia occuparono tutti i piani dell’edificio mantenendo per gran parte l’arredamento originale: Mussolini dormiva nella stanza del principe sita al primo piano, mentre la moglie Rachele Guidi nella stanza opposta a questa, invece i figli di Mussolini ed il personale dimoravano al terzo piano.
Lo studio di Mussolini era attiguo alla camera da letto mentre i salottini al piano terra venivano usati da tutta la famiglia per le attività di studio e per ricevere gli ospiti anche se raramente veniva ospitata gente di fama dato che, come affermava Romano Mussolini, il duce desiderava una certa riservatezza ed intimità entro la propria abitazione.
La sala da ballo, oltre a qualche ricevimento, degno di nota di quello di Mahatma Gandhi del 1930, fu utilizzata anche per delle proiezioni cinematografiche private.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Residenza_di_Mussolini_a_Villa_Torlonia
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